Mercoledì 10 febbraio è andata in onda la puntata di Piacere Maisano dedicata al mondo dell’arte. Sì è affrontato l’argomento sotto varie sfaccettature, dal restauro al mercato, dalle aste al collezionismo privato. Marco Maisano, classe 1989, conosciuto al pubblico come Iena di Italia 1, ha iniziato nel 2019 a raccontare in solitaria -con l’ausilio del suo smartphone- la realtà italiana (e non solo) toccando temi talvolta drammatici, talvolta leggeri, con il suo inconfondibile stile: divulgatorio, ma con un tocco di ironia e tanta semplicità che lo rendono apprezzabile da un ampio pubblico, ovvero quello in cui a dominare non sono i “tuttologi” che ne sanno sempre una più del diavolo, ma quello che ha voglia di imparare qualcosa con leggerezza, senza pretese di ogniscienza.
La puntata dedicata all’arte, questo motore inarrestabile di bellezza, controversie e concettualismo, è stata la puntata più seguita di entrambe le stagioni fino ad ora andate in onda del programma, e per questo motivo ho voluto porgere a Marco qualche domanda:
Piacere Maisano è un programma tuo, in cui esprimi il tuo essere giornalista a 360° . Perché hai scelto questo lavoro e quale è stata la tua inchiesta più emozionante all’interno del programma?
Sarò sincero: non avevo il pallino del giornalista fin da piccolo. Da bambino volevo fare l’astronauta , ma i numerosi problemi con la matematica mi hanno portato su un’altra strada. A 19 anni mi sono iscritto a Giurisprudenza ed ho seguito il corso “a distanza”, poiché nel frattempo mi sono trasferito in Marocco. Una volta laureato, dovendo trovare un lavoro che esprimesse al meglio le mie passioni, mi sono ritrovato sulla strada del giornalismo: ho sempre amato scrivere e viaggiare, ed ho unito il tutto con questo mestiere per amore del racconto itinerante. Il Marocco ed altre terre che ho visitato e conosciuto da vicino, mi hanno portato ad occuparmi spesso e volentieri di Medio-Oriente.
Piacere Maisano è un programma interamente mio, e per questo ogni puntata è per me estremamente emozionante; certo, la prima è stata quella che mi ha emozionato di più, anche perché ho trattato un tema che a me personalmente sta molto a cuore, ovvero il cambiamento climatico… E’ stata un’occasione per rendere noto un problema sul quale si scrive ancora troppo poco, cercando di sensibilizzare anche i più giovani su questo male attuale.
Quale è il tuo rapporto con l’arte? C’è un episodio specifico della tua infanzia o della tua vita riferito ad un’opera o ad un artista?
Non nascondo che ho sempre guardato l’arte con un pò di distacco, non essendo il mio mondo, né la mia prima passione. La apprezzo parecchio, pur non comprendendo molte sfaccettature, soprattutto nel mondo contemporaneo. Per questo ho dedicato una puntata del mio programma all’argomento, volevo approfondirla per conoscerla meglio. E’ un mondo da me lontano, ma la cosa che mi ha fatto più piacere, è stato scoprire con grande sorpresa, che l’arte è alla portata di tutti, cifre e modalità di acquisto, oggi, sono veramente aperte a chiunque. Nel mondo contemporaneo, l’incontro con Jago è stato quello che ho apprezzato di più, perché lo trovo a dir poco fenomenale, soprattutto nella tecnica che in fin dei conti è simile a quella di Canova. L’arte vera non tramonta mai. Scavando nei miei ricordi d’infanzia però, da buon aretino, ti posso dire che per me rimane inarrivabile Piero Della Francesca
Nella puntata dedicata all’arte si è vista un altissima concentrazione di testosterone: Concas, Jago, Sgarbi ed i suoi amici collezionisti… perché non hai coinvolto più donne?
So bene che può essere sembrata una cosa indelicata e di questo mi scuso, ma la verità è che la società è maschilista. Non è giusto, ma è così. Nell’arte, ma anche nel mondo dell’imprenditoria, della politica ec ec, non si presta sufficientemente attenzione al mondo femminile . Mi approccio a questi temi con umiltà, cercando di rispettare tutto e tutti, ma al tempo stesso devo cercare di portare in onda il meglio, chi è più rappresentativo in quel settore. Sai dirmi il nome di una Sgarbi al femminile? E’ nostro dovere rimanere al passo con l’evoluzione e dovremmo aggiornarci anche su questo, iniziando a considerare veramente le donne al pari degli uomini. Purtroppo però siamo ancora lontani dal raggiungimento dell’obiettivo: il problema è a monte ed è lì che deve essere sradicato. Ma la vedo lunga….
Ah….. una curiosità! Ma in casa di Sgarbi, quanto ci sei stato?
Un’intera giornata.
Ilenia Carbonara