La Sommelier dell'arte

Quando si mischiano l’alto ed il basso, il risultato è un disastro

Cronaca di questi giorni: nell’ultima settimana abbiamo assistito a due fatti eclatanti (con proporzioni ed effetti sulla collettività differenti, sia chiaro); il primo è l’alluvione disastrosa che ha investito Valencia con conseguente visita alla popolazione colpita della famiglia reale, il secondo fatto è l’ospitata di Giorgia Meloni da Bruno Vespa, con tanto di calcolatrice dell’iPhone alla mano. Cosa accomuna i due fatti apparentemente così lontani? La risposta è più semplice di quello che può sembrare, e si può riassumere con due parole: essere inopportuni. E non si tratta di una banale figura di m***, no la questione è più sottile; qui si parla dell’inopportunità di mischiare l’alto con il basso, illudere che non esistano distanze tra popolo ed istituzioni in nome di un pretestuoso “siamo tutti uguali”, ma che porta poi ad un risultato disastroso, come dimostrano le lacrime (ancora più inopportune della sua presenza a Valencia) della regina Letizia. 

Andiamo con ordine e svisceriamo una questione alla volta, partiamo dall’ospitata del Presidente Meloni da Bruno Vespa. Tralasciando i contenuti salienti dell’intervista sulla quale non mi addentro perché non sono esperta di politica, geopolitica internazionale ed economia, mi soffermo sulla scena cult del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, che prende in mano la calcolatrice del cellulare e, toccando un tema tutt’altro che banale come i conti della sanità pubblica, non solo sbaglia i calcoli -insinuando nello spettatore il dubbio che non sappia esattamente cosa stia facendo- ma e questa è la cosa peggiore, la butta “in caciara” con il suo proverbiale accento romanesco e ammettendo -del resto cosa poteva fare?- che ha sbagliato tutto. 

Eccola lì, Giorgia. Non il Presidente Meloni, ma Giorgia. Una del popolo. Una come noi. Una che -e qui saremo tutti d’accordo- può sbagliare perché è un essere umano. Io che non sono certo una elettrice del PD ho trovato questo passo falso gravissimo ed il motivo è semplice: accorciare le distanze tra popolo e Presidente è sbagliato. Il Presidente del Consiglio ha uno stipendio, nonché responsabilità -e si presume capacità- che l’operaio, il bottegaio, il ristoratore non hanno. Essere stipendiati 80.000 euro netti l’anno con i soldi pubblici che arrivano dalle tasse di tutti, comporta una responsabilità, un’istituzionalità che il meccanico o anche l’avvocato non sono tenuti ad avere. Il Presidente del Consiglio sì, specialmente se sta trattando un tema delicato come quello in oggetto, e sta perdendo l’occasione di dimostrare che quello che ha fatto lo ha fatto in piena coscienza. Il punto più grave non è -sia chiaro- che è stato sbagliato un calcolo in una trasmissione tv, ma è stata la gestione del fatto. 

Dal momento che si dice che in Rai non si muove nulla se non sia stato approvato da chi è vicino alla Presidenza (io questo non lo so e spero che non sia vero), Meloni avrebbe dovuto chiedere di tagliare quel pezzo di registrazione e mandare in onda la parte in cui spiega -con calcoli veri, precisi e attendibili- la sua manovra economica per il bene del Paese. 

Dunque perché di fronte ad un errore così clamoroso non ha applicato censura? Semplice, perché nella sua comunicazione il “io sono come voi, sono una del popolo” fa parte, a suo dire, del suo apprezzamento popolare. 

Potrà essere che a qualcuno quel siparietto sia piaciuto proprio perché ha subito il fascino “dell’identificazione” con una figura così altolocata come il Presidente del Consiglio; vi svelo un segreto: tra “voi” e Giorgia c’è un abisso fatto di soldi, potere e responsabilità che non vi permetterà mai di essere nemmeno lontanamente vicini alla Meloni. 

“Identificarsi”, fare un sorriso di fronte a questa popolarità naif significa cadere nelle stessa trappola che i partiti di sinistra adottano da quando sono nati: cavalcare i “bisogni” del popolo accorciando le distanze, per legittimare il proprio potere. A qualcuno risulta che i governi di sinistra (in tutto il mondo non solo in Italia) abbiano mai risolto problemi come povertà, sicurezza, lavoro? 

Inopportuna è poi stata anche la visita della famiglia reale nelle zone alluvionate della Spagna. Francamente non credo che il re e la regina abbiano avuto delle responsabilità nel mancato allarme alla popolazione, la contestazione parte da altro. 

La famiglia reale campa da secoli sui contributi degli spagnoli: nel 2018 addirittura un decreto legge ha fatto aumentare gli stipendi di Re Felipe e della regina Letizia; 400.000 euro netti  l’anno per rappresentare la Spagna al torneo di Wimbledon, presenziare alle cerimonie istituzionali, andare ai matrimoni degli altri reali del mondo, festeggiare la vittoria dei campionati internazionali di calcio e consegnare le medaglie. Ovviamente la cifra indicata sopra è solo lo stipendio annuo della coppia reale, poi ci sono i contributi per lo staff, il mantenimento delle case, i vestiti istituzionali, i trasporti privati, le scuole delle figlie, la sicurezza ec ec ec… quindi la domanda è: è stato opportuno che la coppia reale abbia camminato in mezzo al fango tra le vie alluvionate di Valencia, tra gente che cerca disperatamente i propri congiunti e ha perso tutto? Dal punto di vista di comunicazione istituzionale sì, perché il messaggio reale alla popolazione è “Siamo vicini a voi, siete nei nostri pensieri, oggi non ci sono distanze tra noi e voi, oggi siamo tutti un grande, unico popolo”. 

Anche in questo caso però, la verità è che c’è una distanza abissale tra la coppia reale e la gente accanto alla quale hanno camminato; paradossalmente, “sfilare” in quel contesto non ha fatto altro che rimarcare quella differenza, sottolineare che in verità, la distanza tra istituzione e popolazione, non è mai stata così netta. La gente si è svegliata. Il tasso di alfabetizzazione ha portato ad un risveglio delle coscienze che fino anche solo a 50 anni fa sarebbe stato impensabile. Mentre quando le immagini tv erano in bianco e nero la gente afflitta dalla camilità naturale avrebbe guardato ai reali con quello sguardo “illuso” di chi si aggrappa alla fasulla speranza che chi ha potere avrebbe agito nel suo interesse, oggi si ha l’amara consapevolezza che questo non avverrà mai. Quindi no, la visita dei reali di Spagna non è stata assolutamente opportuna ed il fango che gli hanno buttato addosso è la diretta conseguenza della percezione reale della popolazione nei confronti del potere che per troppo tempo li ha sopraffatti. Le istituzioni il loro potere probabilmente non lo perderanno mai, ma la legittimazione l’hanno persa da un pezzo. La dignità è evidentemente l’unico bene di lusso che appartiene al popolo e che chi sta in alto non conosce più. Solo così si spiegano queste pessime figure. 

Ilenia Carbonara

La Sommelier dell'arte

Mi chiamo Ilenia Carbonara e mi occupo di comunicazione per l’arte e l’enogastronomia.

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