Andrea Crespi, classe 1992 (come la sottoscritta) è uno degli artisti contemporanei che più apprezzo. Scoperto sui social network nel 2018, ho sempre amato la sua direzione artistica: sicuramente contemporanea, vagamente provocatoria, ma sopratutto capace di parlare molteplici linguaggi.
La sua ultima mostra è stata curata da Alisia Viola, giovane talento nel campo della curatela e della comunicazione dell’arte, che per Andrea ha creato la mostra dal suggestivo titolo “Il riflesso delle ninfe senza tempo”. Ed in effetti, le opere sono Ninfe dall’innografia classica, rese però contemporanee dall’illusione ottica con la quale sono rappresentate e che ricorda molto il mondo del (modernissimo) del digitale).
Le opere ibride tra antico e contemporaneo sono il cavallo di battaglia dell’artista, che nell’ultima mostra esposta lo scorso luglio presso Lucerna Art Gallery, a Castiglion della Pescaia, ha riscosso il meritato successo.
Utilizzando le parole della curatrice Alisia Viola, che analizza con competente riguardo le opere di Crespi:
La mostra ha racchiuso tutti gli elementi presenti all’interno della sua ricerca che fonda le radici in un perfetto dialogo tra passato e presente, fisico e digitale, kaos e armonia, movimento e stasi, eros e kalos.
Le protagoniste ritratte da Crespi simboleggiano le ninfe appartenenti alla mitologia greca, donando loro uno sguardo contemporaneo e al contempo creando un indissolubile legame con il territorio che le ospita. Non si tratta di un semplice ritratto, bensì della raffigurazione della ninfa specchiata nell’acqua, fonte di nascita e habitat della creatura divina. Sono ninfe senza tempo in quanto vivono tra epoche apparentemente distanti tra loro, ma più connesse di quanto si possa immaginare: tra passato e presente, reale e virtuale. È così che le Oceanine – figlie di Oceano e Teti, divinità del mare – si trasformano in alcune delle più importanti acque toscane come segno di riconoscimento e gratitudine verso questo meraviglioso territorio.
Andrea Crespi è un’artista che ama sperimentare, attraverso una costante ricerca di media differenti, da quelli più tradizionali come l’acrilico e l’olio a quelli digitali che l’hanno portato ad un’affermazione nel panorama internazionale della cryptoart con opere NFT. Crespi è considerato tra i primi artisti “Phygital”, ovvero coloro che si esprimono attraverso una tipologia di arte collocata tra il mondo fisico e il mondo digitale. Il suo stile riconoscibile è una nuova chiave pop dell’arte optical. Una forte componente erotica è presente nelle seducenti linee dei corpi femminili che si mescolano alle linee optical bianche e nere iconiche, segno distintivo di Crespi. Coinvolto in numerose collaborazioni per celebri brand di moda come ETRO e Bulgari, non perde occasione per sostenere importanti cause sociali. Le sue opere sono state esposte all’interno di istituzioni culturali di rilievo, recentemente presso il MAGA di Gallarate (VA). Attualmente ha in programma svariate esposizioni in Italia e all’estero. Per l’artista il concetto di arte non può avere una definizione univoca, chiusa e immutabile. L’arte, infatti, secondo Crespi “si può manifestare in tanti modi; è la possibilità di provare ancora meraviglia, è il modo più elegante di fare domande scomode, è bellezza e verità.”